“Impara a gestire le tue emozioni.”
È un consiglio che sentiamo spesso, ma raramente viene spiegato davvero.
Gestire, in molti casi, è inteso come tenere sotto controllo.
Eppure, chiunque abbia provato a “controllare” un’emozione sa che è impossibile.
Le emozioni non si controllano: si regolano.
Un bravo manager non controlla il proprio team, lo coordina.
Il suo compito non è reprimere, ma allocare le risorse giuste nel momento giusto, mettendo le persone nella condizione di rendere al meglio.
Il management, nella sua essenza, non è controllo: è coordinamento.
Eppure, molte persone (manager compresi) interpretano il loro ruolo come quello di un controllore: cercano di prevedere, limitare, correggere.
Ma un manager non è un ispettore del traffico.
È un regista: osserva la scena, capisce le dinamiche, e fa sì che ogni elemento entri in armonia con gli altri.
Ora prova a guardarti dentro.
Nel tuo cervello, ogni giorno, si muove un team enorme: le emozioni.
Ciò che accade in un’azienda, accade anche dentro di te.
Il tuo cervello è un ufficio complesso: i dipendenti sono gli ormoni e le emozioni che ogni giorno gestiscono i flussi della tua energia, attenzione e motivazione.
Quando provi stress, rabbia o paura, non puoi “spegnerli” come un interruttore.
Non esiste un comando on/off per le emozioni.
Ma puoi influenzare la risposta del sistema, proprio come un manager che riorganizza il lavoro di un team in base alle priorità del momento.
Non puoi decidere quanta adrenalina o cortisolo produrre, ma puoi regolare la tua risposta: respirare profondamente, cambiare contesto, muoverti, riformulare il pensiero.
Non stai eliminando l’emozione: la stai riconoscendo e modulando, per riportare equilibrio e lucidità.
Questo è coordinamento, ciò che personalmente considero come “l’anticamera della performance” e, per ottenerla, necessitiamo di una competenza che precede tutte le altre: la presenza.
La presenza è la capacità di esserci, con la mente e con il corpo, nel momento in cui serve.
Senza presenza, non c’è osservazione.
Senza osservazione, non può esserci coordinamento.
E senza coordinamento, la performance diventa casuale.
Essere presenti significa accettare ciò che c’è, leggere le proprie emozioni senza giudizio e decidere come impiegarle al meglio.
È su questa base che si costruisce la vera performance, sia nel lavoro che nella vita.
Troppo spesso si pensa che la “competenza manageriale” appartenga solo a chi guida un team.
In realtà, ognuno di noi gestisce quotidianamente un team interno: le proprie emozioni, i propri pensieri, le proprie energie.
Siamo tutti, in un certo senso, manager di noi stessi.
Essere consapevoli di questo è il primo passo per migliorare la performance personale e collettiva.
Perché un team che performa è formato da persone che sanno coordinarsi con sé stesse prima ancora che con gli altri.
Un’azienda che funziona è come un corpo umano: ogni cellula fa la sua parte, in equilibrio con le altre.
Allo stesso modo, una persona che funziona bene è un sistema in cui presenza, coordinamento ed equilibrio convivono.
Il manager efficace (dentro o fuori di sé) non esercita potere, esercita presenza.
E la presenza è la scintilla da cui nasce ogni forma di performance.
Se senti che nel tuo team (o dentro di te) mancano equilibrio, lucidità o direzione, possiamo aiutarti a ritrovarli.
Con Balance accompagniamo professionisti e aziende nel miglioramento della performance dei team, riducendo gli attriti organizzativi e riportando presenza al centro del lavoro.
Scopri come allenare la tua presenza e quella del tuo team, partendo dalle emozioni.